Cruciani lascia «La Zanzara»: «Ci ho messo la mia vita, ora sono stanco» - Corriere della Sera
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«Penso che l’anno prossimo sarà l’ultimo de “La Zanzara”». Giuseppe Cruciani lo annuncia sul sito Tv Blog e già i fan si preoccupano. Lui e David Parenzo da anni conducono la trasmissione radiofonica «La Zanzara» su Radio 24, tutti i giorni alle 18.30. Un appuntamento per molti imperdibile fatto di attualità, divertimento, scenate, litigate, parolacce, riflessioni, interazione con gli ascoltatori. Un programma, come si dice oggi, divisivo: chi lo adora e chi lo detesta. Ma innegabilmente costruito bene, di grande creatività. Magari un po’ «stanco» oggi perchè il gioco delle parti è ormai chiaro. Un programma certo cucito addosso a Cruciani ancor più che a Parenzo. Cruciani è la Zanzara, senza dubbio.
Dunque Cruciani si è stancato di essere la Zanzara? Sicuro?
«E’ una sensazione che ho da un po’ di tempo, non è una boutade. “La Zanzara” è una trasmissione verità, come sono io. Per questo ho una stanchezza mia, di fondo, data dalla costruzione quotidiana. E’ un forte impegno mentale per me. Io non arrivo in onda con leggerezza, io cerco soluzioni originali, cerco ogni giorno da anni soluzioni diverse rispetto ad altre radio. La concorrenza è forte e tutto è un po’ più complicato».
Quando ha cominciato a capire che era stanco?
«Da quando ho cominciato ad aspettare il week end per riposare. Non era mai successo. Prima per me il week end era solo l’attesa di tornare in onda il lunedì. Anzi soffrivo a stare lontano dalla radio. Ora lo aspetto e mi sento più leggero».
Da quanti anni va in onda?
«Poco più di 10. Una sera a una festa incontrai Arbore e gli chiesi: “Secondo te quand’è il momento giusto per chiudere un format?”. Lui mi disse: “Voi avete un vantaggio: vi occupate di attualità e l’attualità si rinnova sempre. Io faccio show e c’è un momento in cui finisce l’estro creativo delle persone. Voi invece potenzialmente potete andare avanti all’infinito”».
Concorda con Arbore?
«Non totalmente. L’attualità è vero che fornisce spunti nuovi, ma va anche “rimescolata”, ci vuole sempre creatività e adrenalina per rielaborala, ci vuole la testa lucida».
E lei non si sente più lucido?
«E’ una questione di testa. Io non riesco a separare la vita personale da quella radiofonica. Io le ho fuse. Nella Zanzara ho messo la mia vita, i miei racconti personali, il mio vissuto intimo, il sesso, i miei rapporti. Dagli umori della mia vita dipende anche la radio».
Si è chiuso un ciclo dunque. Nessun problema di libertà su Radio 24?
«Assolutamente nessuno. Qui l’editore cambia continuamente e questo per noi è stato sempre una forma di libertà che spero il Sole 24 ore protegga sempre. C’è grande pluralità di idee e di visione qui e noi abbiamo sempre avuto il massimo di libertà».
Il titolo «La Zanzara» è suo o della radio?
«L’ho inventato io, ma appartiene alla radio».
E se tra due anni la conducesse qualcun altro?
«Non potrebbe esistere e non penso che nessuno ci pensi. E’ un programma troppo cucito addosso a me e David».
Parenzo condivide la sua stessa stanchezza?
«Ne ho parlato con lui e la condivide. O meglio, lui forse questa stanchezza non ce l’ha, ma capisce e condivide la mia. Del resto per lui è diverso l’impegno. Io sto a Milano, lui a Roma: non concordiamo mai niente , tutto avviene spontaneamente. Lui arriva alle 17 e vive meno quest’ansia continua, non si occupa della produzione quotidiana, che è piu mia. La vive solo di riflesso».
Quindi ancora una stagione de «La Zanzara» e poi? Ancora radio o basta?
«Non voglio smettere di fare radio, penso di essere bravo nell’inventare format e costruire palinsesti. Il futuro della radio è nel podcast e voglio sperimentare questo campo. Potrei stare dietro le quinte e inventare format per altri. Mi interessa poter dipendere solo da me stesso e non da un’azienda. L’idea è diventare azienda di se stessi, se regge economicamente..»
Molto avanti..
«All’inizio la tv era gratis poi è arrivata la pay tv. Perchè non può accadere con la radio? Perchè nel futuro alcuni prodotti non potranno essere a pagamento? Un territorio da esplorare...».
Quando finisce «La Zanzara» adesso?
«Ancora quest’ultima settimana di luglio. Io non capisco chi fa radio per tre mesi l’anno come Fiorello. Io non ce la faccio: per me la radio è continuità. La gente deve sapere che ci sei sempre a quell’ora. E’ inconcepibile che l’ascoltatore non ti trovi sempre. Da editore metterei il vincolo: bisogna andare in onda 11 mesi l’anno, sempre e comunque. Ti pago tanto, ma a quell’ora ci devi essere sempre».
23 luglio 2019 (modifica il 23 luglio 2019 | 14:42)
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2019-07-23 10:36:00Z
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