L’intervista all’uomo che uccise Vannini fa litigare Sciarelli e Leosini, le dive del processo televisivo - La Stampa

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Kejar Tayang |

Le regine della nera si litigano un assassino. Oppure, la faida dell’estate vede protagoniste le primedonne del noir televisivo. #Leosiners e #chilavisiters di solito alleati nella stima reciproca stavolta scendono in guerra. E’ stato detto ed è stato scritto con quel senso di ritrovato pollaio che tanto piace evocare quando due super professioniste incrociano la sciabola.

Le protagoniste della singolar tenzone sono Franca Leosini e Federica Sciarelli. Il motivo del contendere è quel signore paffuto e dallo sguardo non sveglissimo che risponde al nome di Antonio Ciontoli, l’assassino di Marco Vannini, un ragazzo di vent’anni che in una notte del maggio 2015 fu colpito per spavalderia e per stupido gioco dalla pistola del futuro suocero, appunto Ciontoli, sottufficiale di Marina. Ciontoli è stato condannato in appello a 5 anni, dopo i 15 del primo grado in quanto gli era stato riconosciuto l’omicidio colposo. E proprio lui è apparso contrito e avvilito domenica sera, su Raitre, in una edizione speciale di «Storie maledette» ideata e condotta da Franca Leosini, come al solito baciata dall’audience. Ieri sera la seconda parte.

La polemica

Ma già prima di domenica la famiglia del ragazzo ucciso era andata in un’altra trasmissione baciata dall’audience, «Chi l’ha visto?», condotta da Federica Sciarelli che ne è anche autrice. La madre del ragazzo, Marina, si era detta costernata dal fatto che l’assassino di suo figlio ricevesse tanta attenzione e che nessuno li avesse avvertiti che una trasmissione su di lui sarebbe andata in onda. «Abbiamo saputo che chiederà il nostro perdono ma noi non lo perdoneremo mai. Non avrà mai il nostro perdono. Mai». E qui Federica Sciarelli ha aggiunto. «Per dovere di chiarezza dobbiamo dire che noi di “Chi l’ha visto” abbiamo sempre chiesto l’intervista ad Antonio Ciontoli. A noi Ciontoli l’intervista non l’ha mai concessa. Come si dice, fatevi una domanda e datevi una risposta».

Un attacco a freddo pur se condito da sarcasmo, una frase sibillina che potrebbe far sospettare di tutto mentre apre la strada a qualsivoglia interpretazione. Che Ciontoli abbia scelto Leosini perché più accomodante nelle domande. Che Ciontoli volesse accreditarsi agli occhi dei telespettatori come uno sventato vittima della sua stessa leggerezza e nulla più con il beneplacido di Leosini. La quale non ha voluto ribattere, pare abbia detto di non voler scendere in un agone che non le appartiene. Chi la conosce bene non la descrive furibonda ma stupita, quello sì.

Le signore della nera
Forse anche dispiaciuta perché l’attacco le arriva da una donna che conosce quanto lei quel mestiere. Infatti, l’unica dichiarazione rilasciata dall’amata e stimata Leosini che non disdegna d’essere anche incontrastata icona gay, è stata: «Io non commento Federica Sciarelli. A parte il fatto che quando intervisto non si capisce mai che cosa io pensi, resto favorevole a un solo elemento: la verità. E’ l’unico obiettivo che tento di raggiungere nelle tante “storie maledette” che ho costruito. Cerco in tutti i modi di non far capire il mio pensiero, studio gli atti del processo fino a conoscerli alla perfezione». Così si apre a Raitre una voragine che non ci si aspettava. Il direttore Stefano Coletta preferisce non schierarsi.

L’imbarazzo in Rai
Se Leosini (che in queste due puntate aveva assunto il piglio del pm) dovesse rivolgersi ai piani alti di viale Mazzini che già stanno ragionando sul da farsi e se pretendesse che Sciarelli chiarisca in video nella prossima trasmissione, cioè stasera, che il suo intento non era diffamatorio, allora la storia si farebbe complessa. Sciarelli intanto minimizza. Chiusa in saletta di montaggio appunto per mettere a punto la trasmissione di stasera, risponde a domanda precisa su che cosa sia accaduto. «Non è accaduto proprio nulla. Ho solo detto che a noi Ciontoli l’intervista non l’ha mai data». E quel riferimento al farsi una domanda e al darsi una risposta? «Ho citato Marzullo. Sono imperdonabile!».

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2019-07-03 05:04:18Z
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